È giunto il momento di chiedere ai meteorologi: che inverno dobbiamo aspettarci per il 2025-2026? Sarà freddo come quelli che ricordiamo, o piuttosto mite e incolore? E soprattutto: nevicherà davvero o passeremo un altro inverno ad aspettare invano la bianca?
Partiamo da un punto fondamentale: chi cerca di prevedere in anticipo la stagione invernale deve usare coraggio e cautela. L’esperienza insegna che anche le previsioni più accreditate possono rivelarsi esatte… oppure smentite, in parte o del tutto. È impossibile dire oggi quanta neve cadrà in una specifica regione tra dicembre e marzo; tuttavia, grazie ai modelli stagionali e agli indici globali, possiamo delineare alcune tendenze plausibili.
Tendenze stagionali: un inverno di “contrasti”
Secondo le ultime analisi (inclusi i modelli del ECMWF), l’inverno 2025–2026 in Italia potrebbe essere contraddistinto da un clima mediamente più mite e “anomalo” nelle temperature: la media stagionale sembra orientata verso temperature leggermente sopra la norma.
Allo stesso tempo, però, diversi indicatori — come la possibile ripresa del fenomeno La Niña e le recenti configurazioni stratosferiche — suggeriscono che non mancheranno fasi fredde intermittenti, con il rischio di irruzioni d’aria gelida anche durante i mesi centrali della stagione.
In sostanza, l’inverno potrebbe presentarsi come una serie di “onde”: periodi miti e tranquilli alternati a vere e proprie spinte invernali, magari concentrate in alcuni momenti chiave come gennaio-febbraio.
Neve e precipitazioni: montagne in evidenza, incognite su pianure e coste
Per quanto riguarda le precipitazioni e la neve, lo scenario resta abbastanza incerto e molto dipendente dal susseguirsi delle oscillazioni atmosferiche. Alcune proiezioni mettono in guardia: l’inverno potrebbe avere fasi nevose significative, soprattutto in montagna e su rilievi dell’Appennino e delle Alpi.
Per il Nord e l’Appennino centrale, c’è la possibilità di nevicate abbondanti, forse anche a quote relativamente basse (in caso di vere irruzioni fredde).
Se le condizioni atmosferiche si predispongono alla giusta combinazione di freddo e umidità — con unʼoscillazione favorevole del getto polare — non si può escludere neve fino in pianura, anche al Nord.
Al Sud e lungo le regioni costiere del Mediterraneo, invece, il quadro appare più “variabile”: le precipitazioni potrebbero essere presenti, ma la neve diventa un’incognita, da riservare a momenti particolari e probabilmente a quote medio-alte.
Per ora la tendenza generale — almeno sui modelli stagionali più accreditati — è verso un inverno mediamente mite, con episodi nevosi episodici e concentrati piuttosto che un’ondata invernale continua.

Alcune previsioni “segnale” per la stagione 2025–2026
- Dicembre 2025 potrebbe cominciare in modo relativamente mite, con clima più “tranquillo” rispetto a inverni freddi e nevosi.
- Gennaio 2026 per ora è indicato come il mese con la più alta probabilità di freddo e neve, soprattutto se si manifesteranno discese d’aria artica o uno “sconquasso” del vortice polare.
- Febbraio — e, in alcuni scenari, anche i primi giorni di marzo — potrebbero riservare ulteriori ondate invernali: un fine stagione dinamico, con possibilità di neve tardiva in montagna o, in casi favorevoli, anche in zone di pianura.
Ma va ripetuto: queste sono tendenze, non certezze. Le variabili in gioco sono tante — oscillazioni del getto polare, condizioni del vortice, interazioni tra Atlantico e Mediterraneo, la traiettoria delle perturbazioni — e qualsiasi cambiamento può ribaltare lo scenario.
Un inverno da tenere d’occhio — con cautela
Chi spera in un ritorno del “vero inverno”, con freddo, neve e gelo come una volta, potrebbe avere qualche motivo di speranza: gli attuali segnali indicano un inverno 2025–2026 più dinamico e variabile rispetto agli ultimi anni miti. Tuttavia, la tendenza generale verso qualche grado in più rispetto alla media non va sottovalutata.
Se l’inverno si aprirà con calma e temperature miti, non è detto che la stagione non riservi sorprese: irruzioni fredde, nevicate abbondanti in montagna e, nel migliore degli scenari, neve anche a quote più basse. Per chi vive al Nord o frequenta le montagne, gli appelli alla prudenza e all’attenzione già da ora sono d’obbligo.
In ogni caso — come sempre — sarà fondamentale seguire l’evoluzione settimana per settimana, ma senza dare nulla per scontato. Dopo anni con inverni modesti, l’inverno 2025–2026 potrebbe davvero essere una stagione da ricordare. Vediamo cosa ci riserverà la stagione.



