È ancora presto quando Molveno si sveglia, avvolta nella quiete di un mattino terso. Il lago, immobile come vetro, riflette le prime luci del sole che fanno capolino tra i profili frastagliati delle Dolomiti. Inizia da qui l’escursione verso la Cima Croz dell’Altissimo, in Trentino, una delle vette più spettacolari del gruppo di Brenta.
Il primo tratto si supera comodamente con la cabinovia che porta al Rifugio La Montanara: un balcone naturale sospeso tra cielo e terra. Da qui lo sguardo spazia senza ostacoli: il lago di Molveno si stende in basso come una lama di turchese, incorniciato da boschi profondi e montagne severe.

Il sentiero che si apre come una storia
Lasciato il rifugio, il sentiero si addentra in un bosco fitto. I passi affondano in un tappeto di aghi e foglie, il sole filtra tra i rami disegnando macchie d’oro sul terreno. Certo la salita mette alla prova gambe a fiato, ma la natura circostante rende l’esperienza più dolce. A ogni curva, un respiro nuovo: la Val delle Seghe si apre all’improvviso, profonda e silenziosa, sorvegliata dalla muraglia rocciosa del Croz.
Il cammino si fa più aspro: rocce, gradoni, radici da superare, che mettono un po’ alla prova le proprie abilità tecniche, ma il ritmo del passo si adatta, come in una danza con la montagna. Intorno, il paesaggio cambia: il verde del bosco cede al grigio pallido delle pietraie, alle prime guglie affilate, al silenzio più puro.
Sospesi tra terra e cielo
Il tratto finale è quello più esposto, ma anche il più emozionante. La fatica si fa sentire nelle gambe, ma il desiderio di arrivare in cima è più forte. Si cammina tra lastre rocciose, in equilibrio tra cielo e vuoto, con il vento che accarezza il viso e lo sguardo che si perde in profondità impossibili.
Poi, all’improvviso, eccola: la croce di vetta, piantata nella roccia come una promessa. La cima, a 2.339 metri, regala una vista che toglie il fiato. Sotto, il lago di Molveno scintilla come uno smeraldo incastonato. Attorno, le vette del Brenta svettano maestose, silenziose come sentinelle.

Un’esperienza che resta sotto pelle
Tornare sui propri passi, in discesa, è come chiudere lentamente un libro che non si vorrebbe finire. La luce cambia, le ombre si allungano. Ogni pietra, ogni albero, ogni scorcio visto al ritorno ha un sapore diverso. La fatica si mescola alla gratitudine, il sudore alla bellezza, il silenzio all’eco dei propri pensieri.
La Croz dell’Altissimo non è solo una meta: è un’esperienza da vivere con tutti i sensi. È la montagna che insegna il passo lento, il rispetto per ciò che ci supera, la meraviglia di sentirsi piccoli davanti a un panorama immenso. E, al rientro, guardando il lago da Molveno, si capisce di aver lasciato qualcosa lassù. Ma di aver ricevuto molto di più.

Dati tecnici
Dislivello: circa 1.000 metri su un percorso che richiede buone gambe.
Durata: intorno alle 6,5 ore per l’andata e ritorno, inclusi i tempi di riposo, le soste fotografiche, il tratto finale.
Difficoltà: percorso impegnativo, ma senza necessità di attrezzatura da alpinismo come corde o moschettoni. Serve esperienza di cammino in montagna, equilibrio sui passaggi rocciosi, e resistenza. Adatto generalmente da circa 14 anni in su, per chi è abituato a camminare.
Info: activititrentino.it