ABC: il Glossario dello Sci

News Consigli e suggerimenti ABC: il Glossario dello Sci

Anche il mondo dello sci ha il suo vocabolario di termini tecnici e specifici. Per questo abbiamo radunato i termini principali in questo glossario, che va dalla A alla Z. Lo potete usare per giocare con gli amici più o meno esperti o documentarvi meglio se siete dei neofiti di questo sport.

A come attacco

Non potevamo che cominciare da qui. L’attacco è la struttura che permette di fissare lo scarpone allo sci. L’attacco da sci si compone di due parti:
– il puntale, quello che fissa la parte anteriore,
– la talloniera, che fissa invece il tallone.
In commercio ne esistono di diversi tipi, con la piastra, da sci alpinismo da freeride.
A ciascuno il suo… Chi scia sa quanto sia importante avere un attacco con cui siamo in confidenza. Che ci permetta di curvare in maniera confortevole ma che ci dia anche il controllo giusto. Non dimenticate inoltre di tarare il vostro peso, per agevolare e rendere più semplice lo sganciamento dello sci in caso di caduta!

B come backcountry

È la definizione inglese che serve a catalogare tutto quello che non è lo “sciare in pista”. Quelli che amano sciare immersi nel silenzio della natura, o su pendii immacolati, vanno a sciare backcountry. Per questa parola non esiste una vera e propria traduzione italiana letterale, ma comprende discipline come:
– lo sci alpinismo,
– il freeride,
– lo sci ripido.
Insomma, vale per tutti quelli che vogliono salire sulla montagna da soli, magari con le pelli di foca. Oppure per quelli che invece deviano dalle piste tracciate dopo aver preso gli impianti e cercano percorsi alternativi. Vale per tutti quelli che amano la montagna fatta di avventura e scoperta!

C come combinata

La combinata è una disciplina dello sci alpino che prevede la somma dei tempi di una discesa libera, con quella di uno slalom speciale. È la più tecnica delle gare di Coppa del Mondo e chi la vince deve dimostrare di avere sia capacità di scorrimento e di potenza, che di tenuta sul ghiaccio e nelle curve strette. Dalla stagione 2005/2006 in Coppa del Mondo si disputa la Supercombinata che invece di prevedere discesa libera più due manches di slalom speciale, prevede la discesa libera e a seguire una sola manche di slalom speciale. Le combinate regine della Coppa del Mondo di sci si disputano a Kitzbühel in Austria o a Wengen in Svizzera. Benjamin Raich è considerato il più grande supercombinatista di tutti i tempi (5 vittorie). Fra i migliori combinatisti invece dobbiamo annoverare Kjetil André Aamodt che vanta ben 8 vittorie.

 

D come discesa libera

È la specialità più veloce della Coppa del Mondo e si disputa su piste con un dislivello minimo di 600 metri. A discapito del nome, la discesa non è libera, ma gli atleti devono passare attraverso delle porte come nelle altre discipline. Inizialmente, questa gara si disputa sin dai Mondiali di Sci del 1931, non era così e vinceva chi arrivava prima scegliendo un percorso personale e la linea più veloce…
Le velocità che si toccano oggi sono da brividi, sulla Streif a Kitzbüel un atleta professionista può fare i 130 km/h. Anche i pionieri di questa disciplina non scherzavano però, chiedete a Zeno Colò, campione italiano, che nel 1947 raggiunse i 159 km/h con sci normali e senza casco nel chilometro lanciato.

E come easy carving

Questo è il primo livello di sci da carving; uno sci con sciancratura più accentuata degli sci tradizionali e una lunghezza di circa 5/10 cm in meno dell’altezza dello sciatore. Insomma è l’entry level per tutti quelli che amano le curve larghe. Insomma lo sci che tutti i principianti dovrebbero scegliere!

F come freestyle

Il freestyle è la disciplina nata dall’elaborazione dello sci con l’introduzione di salti e acrobazie. La prima Coppa del Mondo si è disputata nel 1979-1980, mentre è disciplina olimpica dal 1992. Le discipline sono diverse, si va dalle Gobbe, ai Salti, passando per l’Halfpipe, lo Ski Cross o il recente Slopestyle, che è stato introdotto dai giochi olimpici invernali di Sochi 2014. Date un’occhiata a questo video per capire di cosa stiamo parlando…

G come gigante

Lo slalom gigante è una delle discipline classiche dello sci alpino, la più antica, insieme alla discesa libera. Tra tutte è quella che assomiglia di più alla sciata standard, quella che prevede curve larghe e regolari. Certo c’è da dire che gli atleti di Coppa del Mondo vanno a 80km/h e curvano su terreni ripidi e ghiacciati come se niente fosse. Non esattamente come chi scia ogni tanto. Però, di solito, quando si scia ad un andatura normale sulle piste, si fanno curve che in questo caso vengono definite “da gigante”. Tirate un po’ queste curve e piegatevi al massimo per sentirvi  anche voi degli atleti sulle piste, per qualche secondo. O almeno finché i muscoli delle gambe reggono.

H come half-pipe

L’half-pipe è una rampa a sezione semicircolare utilizzata in diversi sport. Dallo skateboard allo sci, passando per lo snowboard. Solitamente ci si getta in questo semi tubo dall’alto e si procede in discesa, zigzagando dal un lato all’altro ed effettuando salti ed acrobazie ad ogni uscita aerea dal tubo. Negli anni ’70 gli skateboarder americani si gettavano nelle piscine vuote per esibirsi in vorticose acrobazie. Da quell’idea è nato l’half-pipe come lo conosciamo oggi nello sci o in tutti gli altri sport acrobatici in cui viene utilizzato. Quali sono gli ingredienti che servono per affrontare un half-pipe? Basta un pizzico di incoscienza e molta molta molta… adrenalina!

I come impronta

Eccoci arrivati ad un termine super tecnico dello sci. L’impronta è un disegno sulla soletta che si realizza durante la fresatura del fondo. Questo disegno microscopico, ha la capacità di permettere un facile smaltimento delle gocce che si formano durante lo scivolamento sulla neve. La troppa acqua tra la soletta e la neve potrebbe essere la causa di un rallentamento dello sci.

L come lamine

Come quasi tutti gli sciatori sanno, le lamine sono le parti metalliche montate lungo tutta la lunghezza dello sci, che vi permettono di curvare sulle piste e non. Soprattutto in caso di terreno ghiacciato. Le lamine degli sci sono montate normalmente con un angolo di 90°, ma possono essere preparate ad hoc a seconda delle esigenze dello sciatore o le caratteristiche della neve. Vanno affilate almeno una volta l’anno e pulite e preparate costantemente per rendere al meglio. Ad esempio nelle stagioni povere di neve e con le piste molto dure, ricordati di preparare al meglio le vostre lamine (e anche le vostre gambe)!

M come manche

La manche è la singola discesa, nelle gare dello sci alpino. Più precisamente nelle specialità dello slalom speciale e dello slalom gigante, si disputano due manche, ovvero due gare. Vince chi ottiene il miglior tempo dopo aver sommato i parziali di entrambe le manche. Nella prima manche gli atleti partono a seconda del gruppo di merito in cui sono inseriti e i pettorali si estraggono a sorte. Nella seconda manche i migliori 30 classificati della prima manche partono invertiti, dal 30° al 1° che sarà così l’ultimo a scendere. Una roulette russa in cui la pressione per il primo classificato è enorme. Una gara di sci garantisce agli spettatori emozioni ed adrenalina fino all’ultimo secondo!

N come neve

Nel nostro ABC non poteva mancare una menzione speciale alla neve. L’elemento base senza il quale lo sci non esisterebbe. Capace di darci grandi soddisfazioni quando cade copiosa o di farci penare quando manca, come succede in alcune stagioni più sfortunate. La neve è in grado di fermare città e aeroporti, di farci stare in casa per giorni se viene in forma di tormenta. Ma di fatto, per gli appassionati di montagna, non servono molti altri elementi per affermare con sicurezza che la neve è la regina dello sci. Polverosa, ghiacciata, sparata o ventata, senza di lei non possiamo praticare lo sport che più amiamo. Quando cade ci fa precipitare in un mondo da sogno, ovattato e magico. Gli indiani d’America erano soliti fare la danza della pioggia, chissà se esiste anche una danza della neve? Così magari si potrà fare ovunque e quando vogliamo come a Mont Baker, USA, dove nell’inverno 1998/1999 sono caduti 28 metri di neve in un anno o come sul Monte Ibuki in Giappone, dove nel 1927 vennero misurati ben 11 metri di neve al suolo! A chi troppo e a chi poco. Consoliamoci pensando che ci sono stati anni, in Italia, in cui di neve ne è caduta davvero molta… Di base ci piace pensare che, anche in stagioni povere di neve, può sempre nascondersi dietro l’angolo il famoso “colpo di coda dell’inverno”. Quello che ci può regalare ultime sciate di stagione da sogno.

O come off limits

Da sempre esistono gli sciatori a cui piace andare oltre il limite, sciare su una parete impossibile, tentare l’impresa mai tentata. Sci ripido, freeride estremo, non è da tutti provarci, certo è che lo sci è capace di regalarci grandi avventure, grandi discese o anche grandi tragedie. Chiedete a Davo Karnicar, sciatore sloveno che nel 2000 ha compiuto la prima discesa dell’Everest senza interruzioni o a Marco Siffredi, snowboarder francese morto sull’Everest nel 2002, mentre tentava la prima discesa della montagna più alta del mondo fatta con una tavola. Sono i rischi del mestiere e chi si dedica a questo sport, lo mette in conto, tutto questo però per godere di discese come queste. Rifatevi gli occhi.

 

P come Paris

Dominik Paris è lo sciatore italiano del momento. Gennaio è il mese preferito di questo atleta originario di Merano in Alto Adige e la Streif è la sua vittima preferita. Sulla pista di Kitzbühel il nostro atleta ha già vinto due volte, una nel gennaio 2013 in discesa e una nel gennaio 2015 in super g. Da segnalare anche il secondo posto ottenuto in discesa qualche giorno fa, subito dopo la vittoria in super g. La doppia vittoria è mancata per solo 2 centesimi. Insomma Dominik è stato molto vicino a un’impresa storica. Nel suo palmares, già molto ricco per un atleta ancora giovane, va aggiunto il secondo posto ai mondiali di sci, sempre in discesa libera nel 2013 a Schladming.

 

Q come quadricipite

È sicuramente il muscolo più sollecitato nello sci, quello che va curato con più attenzione nella preparazione atletica, quello che ci permette di mantenere il nostro sci attaccato a terra quando curviamo a tutta velocità. Insomma il quadricipite è il miglior amico dello sciatore o è bene che lo diventi molto in fretta; pena il rischio di poco controllo sullo sci e di performance non all’altezza. Anche se è un po’ tardi per la preparazione atletica un po’ di corsa non guasta mai per la salute del nostro quadricipite, così come magari qualche sessione di squat e di potenziamento muscolare. Se quest’anno vi sentite pigri e non avete voglia di mettere in pari i vostri muscoli con quelli di chi è stato previdente e si è già allenato in autunno, almeno prendete nota per il prossimo anno. L’autunno prossimo non si scappa! La preparazione atletica è necessaria per sciare in sicurezza e per divertirci come si deve.

 

R come racchetta

La racchetta da sci o anche bastoncino è uno degli strumenti base dell’attrezzatura da sci. Oggigiorno si acquistano in coppia, ma forse non tutti sanno che originariamente se ne usava soltanto uno di legno. La sua funzione non era quella di aiutare lo sciatore nella curva come avviene oggi, ma di aiutare lo sciatore nella frenata. Il bastoncino di legno chiamato alpenstock veniva portato in mezzo alle gambe quando ci si voleva fermare e veniva utilizzato un po’ come un’ancora. Il primo esemplare di bastoncino risale addirittura al 1741; dal 1957 l’alluminio ha sostituito il legno come materiale principiale di costruzione di questo oggetto.

 

S come slalom

Lo slalom speciale è forse la disciplina regina dello sci alpino ed è quella che ci ha regalato storicamente più soddisfazioni. In questa disciplina si sono affermati campioni italiani del calibro di Gustav Thöni, Piero Gros o Alberto Tomba. In questa specialità abbiamo conquistato l’ultimo oro olimpico nelle olimpiadi invernali con Giuliano Razzoli a Vancouver. Sempre in questa disciplina, Stefano Gross ha conquistato qualche giorno fa il secondo posto nello slalom di Schladming. Insomma sia che si parli di vecchie glorie dello sci, sia che si parli di giovani di prospettiva, lo slalom speciale regala sempre grandi emozioni agli sportivi italiani.

 

T come trick

Altro termine tecnico mutuato dal mondo dello skateboard. Un trick di fatto è un’acrobazia, fatta con sci, tavola o appunto skateboard. Può includere numerose varianti quali jump, flip, grab, slide, grind e stall, che possono a loro volta essere combinate con rotazioni di 180 gradi e relativi multipli e sottomultipli. La maggior parte di queste acrobazie è basata sugli ollie, manovre per lo skate inventate da Alan Ollie Gelfand in Florida negli anni settanta. Date un’occhiata a quelli che si possono invece fare sulla neve, da restare a bocca aperta…

 

U come a uovo

È la tipica posizione dello sci per avere massima aerodinamicità e per raggiungere la massima velocità. Quanti di voi da bambini hanno percorso intere piste in questa posizione, creando scompiglio tra gli sciatori? Quanti di voi hanno fatto in questa posizione gare di velocità con gli sci tra amici? Sicuramente molti… Non si sa chi abbia inventato questa posizione con esattezza, si sa solo che il francese Jean Vuarnet, ha utilizzato questa tecnica, copiandola e migliorandola forse dal nostro Zeno Colò, alle Olimpiadi del 1960. Gli atleti oggi, grazie allo studio in galleria del vento e ai nuovi materiali, riescono a raggiungere in questa posizione velocità veramente vertiginose.

 

V come vacanza

Forse è giunto il tempo di prendersi di nuovo una piccola vacanza e di andare qualche giorno sulla neve. Certo Natale non è molto lontano e forse non è il caso di prendersi di nuovo dei giorni di ferie. Ma se a Natale la neve mancava ora sembra veramente arrivata e quindi quale occasione migliore per approfittare della neve? Magari non una settimana, anche solo un week-end lungo può andar bene. E poi diciamolo, non esiste un momento sbagliato per una belle vacanza, ogni momento è giustissimo.

 

Z come zaino

Non ci resta che salutarci così, con l’ultima lettera dell’alfabeto. Abbiamo scelto di parlarvi di un compagno inseparabile, sia che siate alpinisti, sia che siate sciatori. Nessun amante della montagna parte lasciando il suo zaino a casa. È un po’ il miglior amico dell’alpinista, in grado di contenere tutto quello che vi serve per riportare sana e salva la pelle a casa. Cosa aspettate? Correte a fare lo zaino, pronti per una nuova avventura, in montagna ovviamente!

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